Giochi Olimpici Londra 2012: Il ciclismo su strada incorona il suo Re e la sua Regina. Ma mentre quest’ultima assume la figura iper-attesa di Marianne Vos, il Re è un inatteso Alexander Vinokourov, che conquista il suo successo più bello all’ultima recita. Sul podio il colombiano Uran (Argento) ed il norvegese Kristoff (Bronzo). A fianco della “Marziana d’Olanda”, la britannica Armitstead (argento) e la russa Zabelinskaya (bronzo). Italbici generosa sia in campo maschile che in quello femminile. Sono purtroppo mancate le gambe nel momento decisivo. Ora tocca alle Crono. Dove il fattore pioggia potrebbe condizionare molto.

OLIMPIADI. Vinokourov chiude la carriera vincendo l’oro. LIVE
È la gara regina del ciclismo e come da tradizione dà il via ai Giochi Olimpici delle due ruote. Stiamo parlando della sfida ai cinque cerchi degli uomini professionisti, che prenderà il via alle ore 11.00 e seguiremo per voi e con voi interamente.

Ore 10.40. Si corre in piena euforia da ciclismo british, con un campione del mondo come Mark Cavendish nel ruolo di favorito n°1 e Bradley Wiggins fresco della sua storica maglia gialla, che ieri ha avuto l’onore di aprire la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Londra.

Ore 10.45. The Mall è vestito a festa: 50 immense bandiere della Union Flag e 50 immense bandiere olimpiche a cinque cerchi sono pronte a veder sfilare i migliori ciclisti al mondo.

Ore 10.50. Il tracciato sulla carta è piuttosto facile. Dopo il via all’ombra di Westminster si scenderà a Sud-Ovest di Londra per affrontare il circuito di Box Hill, una collinetta di 2,8 km con pendenze fra il 3 e il 5%, unica chance per chi vuole evitare un finale a ranghi compatti, come gli azzurri che hanno promesso di inventarsi qualcosa per far saltare il banco.

Ore 10.55. Sul rettilineo di The Mall, con Buckingham Palace sullo sfondo, è previsto un arrivo in volata. Il favorito secco è per tutti Mark Cavendish, il velocista che può contare sulla squadra più forte in gara (Wiggins, Froome, Millar, Stannard) e su un gruppo trasversale di Sky convocati dalle altre nazionali. Gli avversari per un finale allo sprint sono tra gli altri l’australiano Goss, il tedesco Greipel e l’imprevedibile Sagan.

Ore 10. 58. Il principe Carlo con la moglie Camilla stringono la mano ai portacolori della nazionale inglese. Sulla linea di partenza c’è il presidente UCI Pat McQuaid e tutti i corridori pronti a partire.

Ore 11.00. Pronti, partenza, via! 144 gli atleti in gara per 64 paesi rappresentati. Ogni nazionale può schierare al massimo 5 ragazzi.

Ore 11.05. Questi i numeri degli italiani: 6 Sacha Modolo, 7 Vincenzo Nibali, 8 Luca Paolini, 9 Marco Pinotti e 10 Elia Viviani. Sul percorso con lavagna e cellulare in mano la “riserva attiva” Matteo Trentin, che anche se giù dalla bici sarà uomo prezioso per il CT Bettini.

Ore 11.10. Gli azzurri vestono di bianco oggi, indossano infatti il nuovo body disegnato da Castelli, che su suggerimento del commissario tecnico, dovrebbe essere ben riconoscibile oltre che dalla pancia del gruppo, dall’esterno e dalle immagini tv.

Ore 11.15. Il “regista” della nostra nazionale, Luca Paolini, è già all’ammiraglia a parlare con l’amico Paolo Bettini. Prima l’abbiamo visto nelle prime posizioni a parlare con Michael Rogers, probabilmente sta già sondando le intenzioni delle nazionali con cui gli italiani potrebbero accordarsi per evitare un arrivo di gruppo.

Ore 11.20. I chilometri in programma sono ben 250. Il gruppo compatto si sta allontanando dal centro di Londra per raggiungere il circuito di Box Hill da ripetere 9 volte.

Ore 11.25. Dopo una breve “sosta pipì” continua la sfilata con in prima fila Bradley Wiggings a ricevere gli applausi del folto pubblico festante a bordo strada dietro alle transenne.

Ore 11.30. A Richmond Park problema meccanico per Bernhard Eisel, che di solito in maglia Sky tira le volate a Mark Cavendish, ma oggi corre contro il suo capitano difendendo i colori dell’Austria.

Ore 11.35. Aumenta l’andatura e si vive un attimo di panico per un cane che scappa al padrone e entra in strada, per fortuna senza dare problemi ai corridori. In testa al gruppo ora si succedono diversi allunghi.

Ore 11.40. L’azzurro deputato a entrare nei primi attacchi di giornata è Marco Pinotti, l’ingegnere che correrà anche la prova a cronometro in programma il 1 agosto, e questa mattina era davvero emozionato per la sua prima partecipazione olimpica.

Ore 11.45. Stuart O’Grady (Australia) porta via un gruppetto di 12 atleti tra cui troviamo con piacere Marco Pinotti (Italia) insieme a Jurgen Roelandts (Belgio), Fumiyuki Beppu (Giappone), Jonathan Castroviejo (Spagna), Lieuwe Westra (Olanda), Tim Duggan (USA), Denis Menchov (Russia), Janez Brajkovic (Slovenia), Michael Schar (Svizzera), Alexander Kristoff (Norvegia) e Sungbaek Park (Corea).

Ore 11.50. I fuggitivi fanno registrare un vantaggio di 2′ dopo 30 km dal via. A guidare l’inseguimento, chiaramente, gli inglesi.

Ore 11.55. Cresce il vantaggio dei fuggitivi sul gruppo (4′ a 210 km dal traguardo) tirato da Bradley Wiggings. Per ora la situazione è ideale per i “nostri” con Pinotti tra i dodici battistrada e la nazionale favorita costretta a lavorare per chiudere il gap.

Ore 12.00. Trascorsa un’ora di gara il vantaggio della fuga sale a 4’21”. A dare una mano alla Gran Bretagna ora arrivano in testa al gruppo le nazionali rimaste fuori dalla fuga che sta caratterizzando la corsa.

Ore 12.05. Il francese Mickaël Bourgain è il primo a ritirarsi. Vedremo l’uomo schierato da Laurent Jalabert nei prossimi giorni impegnato su pista, in particolore nel keirin.

Ore 12.10. Vincenzo Nibali chiede alla moto della tv inglese di allontarsi dalla testa del gruppo per non facilitare l’inseguimento della nazionale di casa, che in questo momento riceve l’aiuto di Vasil Kiryienka (Bielorussa).

Ore 12.15. I battistrada proseguono nella loro azione incrementando il loro vantaggio sul gruppo. Sulle loro teste splende il sole e il clima è l’ideale: fa caldo ma non caldissimo (20°).

Ore 12.20. Per quasi tutti il favorito per l’oro olimpico è Mark Cavendish (per il cannibale Eddy Merckx vincerà Peter Sagan, ndr) ma per gli uomini di Cannonball non sarà facile controllare la corsa. Oltre alla Gran Bretagna chi vuole arrivare in volata?

Ore 12.25. Dopo 60 km il vantaggio dei 12 al comando della corsa, che continuano a darsi cambi regolari, sfiora i 5’00” di vantaggio.

Ore 12.30. La Germania di Andre Greipel è nelle prime posizioni, ma per ora non sembra voler dar man forte all’Inghilterra. Il gruppo ora addirittura sembra rialzarsi.

Ore 12.40. Il vantaggio sale inesorabilmente. Purtroppo non abbiamo indicazioni precise ma il distacco del gruppo dovrebbe essere superiore ai 6’00”.

Ore 12.45. I battistrada raggiungono il circuito di Box Hill che dovrà essere ripetuto 9 volte. 70 km sono andati, 180 ancora da percorrere.

Ore 12.50. Caduta in gruppo. Tra gli uomini finiti a terra anche Elia Viviani, che come gli altri sfortunati scivolati dovrebbe non aver riportato gravi conseguenze e essere rientrato in gruppo senza problemi.

Ore 12.55. Anche il gruppo ha affrontato per la prima volta lo strappo di Box Hill, con in testa Chris Froome e David Millar a dettare il ritmo.

Ore 13.00. Impressionante la quantità di pubblico a bordo strada.

Ore 13.05. Inizia il secondo giro. Il gap si aggira attorno ai 5’30”.

Ore 13.10. In testa sempre gli inglesi che, da pochi chilometri, ricevono il cambio dal tedesco Tony Martin, il campione del mondo contro il tempo compagno di squadra di Gorilla Greipel.

Ore 13.20. Il vantaggio dei fuggitivi quando superiamo il cartello dei 100 km percorsi è di 5’14”. Ancora 150 km davanti ai corridori.

Ore 13.25. Dal gruppo allunga l’australiano Rogers.

Ore 13.35. Conclusa le terza ascesa di Box Hill, i 12 al comando hanno un vantaggio di 5’07” su Rogers e 6’02” sul gruppo.

Ore 13.45. Restano in 11 al comando perchè ha perso contatto il coreano Sungbaek Park, che presto verrà ripreso da Rogers.

Ore 13.50. A impedire che il vantaggio degli 11 battistrada aumenti, lavora sempre e solo l’Inghileterra con il supporto del tedesco Tony Martin, l’unico a dare man forte ai gregari di Cavendish. 

Ore 13.55. Manca ancora tanto al traguardo (130 km), ma inizia ad avvertirsi tensione in gruppo. Sempre superiore ai 5′ il gap.

Ore 13.56. Ripreso Rogers, allunga Vincenzo Nibali.

Ore 13.57. Bel forcing dello Squalo, gli inglesi lasciano fare.

Ore 13.58. Insieme all’azzurro di Messina prendono il largo i belgi Philippe Gilbert e Greg van Avermaet, lo svizzero Martin Elminger e l’olandese Robert Gesink.

Ore 13.59. Sulla salita di Box Hill sta saltando la corsa, gli inglesi non reagiscono. Non ne hanno o sono così sicuri delle loro carte da lasciar sfogare gli avversari?

Ore 14.00. I battistrada scollinano con 4’53” sul gruppo Nibali, che si sta rinfoltendo. Fin troppo…

Ore 14.05. Gli inglesi non ci stanno e vanno a chiudere sul gruppo Nibali. Sono sempre loro a dover lavorare, in questo caso è Wiggings in persona ad aver tirato per annullare questo pericoloso attacco.

Ore 14.10. Viaggiano sui 50 km/h gli 11 in fuga e proseguono di comune accordo con 5′ scarsi sul gruppo. 

Ore 14.15. Siamo di nuovo sulla salitella di Box Hill e questa volta provano ad allungare lo svizzero Gregory Rast e l’ucraino Andriy Grivko.

Ore 14.20. Ci prova ancora Nibali in compagnia di Gilbert. Si muove anche Paolini con altri atleti.

Ore 14.21. Gli azzurri stanno dando battaglia, gli unici dei “nostri” che giustamente stanno al coperto sono i veloci Modolo e Viviani.

Ore 14.22. Pinotti e compagni conservano 3’25” sul gruppetto di Nibali e Paolini. Il gruppo scollina con un ritardo di 3’51” dalla testa della corsa. Quindi gli inglesi perdono una ventina di secondi dai contrattaccanti.

Ore 14.27. Insieme ai nostri Nibali e Paolini troviamo al contrattacco Philippe Gilbert (Belgio), Jack Bauer (Nuova Zelanda), Jakob Fuglsang (Danimarca), Gregory Rast (Svizzera), Andriy Grivko (Ucraina), Lars Boom (Olanda), Sylvain Chavanel (Francia), Roman Kreuziger (Repubblica Ceca) e Taylor Phinney (USA).

Ore 14.33. 100 km al traguardo. Stiamo entrando nel vivo della corsa.

Ore 14.37. I battistrada hanno 1’56” sul grosso del gruppo, Nibali&co hanno 25″ sugli inglesi.

Ore 14.42. Siamo nel corso del 5° giro degli 8 in programma e al termine della salita di Box Hill, che dovrà essere ripetuta altre tre volte, il gruppo è segnalato a 41″ di ritardo dal gruppetto Nibali.

Ore 14.45. Chi ha gambe dal gruppo, sempre guidato dagli inglesi, prova a rientrare sui contrattaccanti.

Ore 14.50. Aumenta il ritmo degli inglesi, che portano il gruppo a 1’12” dagli 11 al comando e a 20″ dal gruppo Nibali.

Ore 14.55. Nelle prime posizioni vediamo Cavendish e Graipel, ben meglio nascosti Sagan, Goss e Cancellara, ma anche le nostre ruote veloci: Viviani e Modolo.

Ore 15.00. I battistrada sono di nuovo su Box Hill, è la settima volta, invariatio il distacco dei contrattaccanti. Cala invece il vantaggio dei battistrada, ora di 54″.

Ore 15.02. Dal gruppo dei contrattaccanti allunga Gilbert. 170 i km percorsi e a guidare l’inseguimento ci sono sempre gli inglesi.

Ore 15.05. Gli 11 al comando scollinano con 39″ sul gruppetto Nibali, che ha ripreso in questo momento il belga. Il gruppo è a 1’25”.

Ore 15.10. Gli inglesi sembrano riuscire a controllare bene la situazione, 1′ il distacco del gruppo dai primi attaccanti di giornata.

Ore 15.14. Greipel, Cancellara e Boonen sono in gruppo scortati dai loro compagni, mentre Cavendish continua a dover far lavorare i suoi che però non sembrano faticare troppo a gestire i favori del pronostico.

Ore 15.16. Tra i fuggitivi molto attivo l’americano Duggan, mentre Pinotti può saltare qualche cambio visto che a inseguire ci sono sempre Nibali e Paolini.

Ore 15.17. Ci segnalano il ritiro di Tony Martin.

Ore 15.18. Al comando si forma un gruppo di 22 atleti perchè il gruppetto Nibali ha ripreso i primi attaccanti di giornata.

Ore 15.20. Gli azzurri cercano di forzare, con l’inesauribile Pinotti al servizio dei compagni di nazionale che guida il gruppo al comando con 45″ sul grosso del gruppo, quando si risale sull’unico strappo che presenta il percorso.

Ore 15.24. Ricapitoliamo i nomi degli attaccanti: Vincenzo Nibali, Luca Paolini e Marco Pinotti (Italia), Jurgen Roelandts (Belgio), Fumiyuki Beppu (Giappone), Denis Menchov (Russia), Stuart O’Grady (Australia), Tim Duggan (USA), Lieuwe Westra (Olanda), Jonathan Castroviejo (Spagna), Janez Brajkovic (Slovenia), Michael Schar (Svizzera), Alexander Kristoff (Norvegia), Philippe Gilbert (Belgio),  Gregory Rast (Svizzera), Andriy Grivko (Ucraina), Lars Boom (Olanda), Sylvain Chavanel (Francia), Jack Bauer (Nuova Zelanda), Jakob Fuglsang (Deanimarca), Taylor Phinney (USA), Roman Kreuziger (Repubblica Ceca).

Ore 15.25. In salita dal gruppo attacca il russo Kolobnev, seguito da altri tre colleghi.

Ore 15.26. Il gruppo scollina con 53″ di ritardo dal gruppetto di testa da cui perde ora contatto Pinotti. Marco merita i nostri complimenti per il gran lavoro svolto e un po’ di riposo in vista della prova contro il tempo in cui sarà il nostro unico alfiere.

Ore 15.30. 60 km al traguardo, ancora un giro del circuito e poi ci si dirigerà verso il cuore di Londra.

Ore 15.32. Allunga di nuovo il belga Philippe Gilbert. Dietro continuano a scandire il ritmo gli inglesi.

Ore 15.38. Il vantaggio di Gilbert sui compagni di fuga è ora di 35″, il gruppo è invece segnalato a 1’00”. Dietro ricordiamo che il Belgio può fare leva su Tom Boonen.

Ore 15.45. Dal gruppo, ormai ridotto a un’ottantina di unità, si muovono alcuni corridori tra cui Luis Leon Sanchez (Spagna) e Alexandre Vinokourov (Kazakistan).

Ore 15.48. Gilbert porta a termine per l’ultima volta la salita di Box Hill, scollinando con 44″ sugli immediati inseguitori e 1’04” sul gruppo.

Ore 15.50. Siamo fuori dal circuito, meno di 50 km al traguardo.

Ore 15.51. Da ora in poi è solo pianura, difficile evitare un arrivo allo sprint con la corazzata della Gran Bretagna che continua a tirare senza un minimo cedimento.

Ore 15.55. Continua la sua azione in solitaria Philippe Gilbert, ma nell’aria si sente odore di volata.

Ore 16.00. Dietro a Gilbert il gruppetto Nibali si è rinfoltito con nomi importanti come Valverde e Cancellara. Attivissimi, a ragione, spagnoli e svizzeri.

Ore 16.02. Il gruppo, che ha un ritardo di 50″, continua ad essere guidato dagli inglesi che ora sono aiutati dai tedeschi.

Ore 16.06. Questi alcuni dei nomi degli attaccanti che inseguono Philippe Gilbert (Belgio): Stuart O’Grady (Australia), Tim Duggan (USA), Lieuwe Westra (Olanda), Jonathan Castroviejo (Spagna), Luis Leon Sanchez (Spagna), Janez Brajkovic (Slovenia), Michael Schar (Svizzera), Vincenzo Nibali (Italia), Gregory Rast (Svizzera), Andriy Grivko (Ucraina), Lars Boom (Olanda), Luca Paolini (Italia), Sylvain Chavanel (Francia), Jack Bauer (Neuova Zelanda), Jakob Fuglsang (Danimarca), Roman Kreuziger (Repubblica Ceca), Alexandr Kolobnev (Russia), Taylor Phinney (USA), Alexander Kristoff (Norvegia), Tejay Van Garderen (USA), Rui Costa (Portogallo), Robert Gesink (Olanda), Fabian Cancellara (Svizzera).

Ore 16.07. Ripreso Gilbert, sono più di 30 gli uomini al comando.

Ore 16.10. Il gruppo che ha un ritardo di 1’00” vede nelle prime posizioni oltre agli inglesi, l’austriaco Eisel che ha a ruota il campione del mondo e amico Mark Cavendish. Speriamo si ricordi che oggi non corrono in maglia Sky…

Ore 16.14. Davanti sono in 32 e non manca la collaborazione. Dietro la Gran Bretagna sta dando tutto (Froome che non aveva lavorato ora perde contatto, ndr) e la Germania ha messo due uomini a tirare per ridurre il distacco.

Ore 16.16. Albasini e Schar, compagni di Cancellara, stanno tirando a tutta il gruppetto dei fuggitivi che aumenta leggermente il vantaggio (1’03” a 27 km dall’arrivo).

Ore 16.19. Purtroppo non ci viene comunicata la composizione completa del gruppetto di testa, quello che è sicuro è che le nostre speranze sono attaccate a Vincenzo Nibali e Luca Paolini.

Ore 16.20. 22 km all’arrivo, il gap è di 57″.

Ore 16.23. Inseguimento al cardiopalma, il gruppo guadagna ma poco. Meno di 20 km all’arrivo e il distacco è di 51″.

Ore 16.25. Davanti lavorano sosprattutto austriaci, spagnoli e americani. Gli azzurri finora sono stati coperti, ma ora Nibali si mette davanti e si sacrifica per Paolini, più veloce di lui.

Ore 16.26. Attacca il norvegese Nordhaug, chiude il nostro Squalo con Van Garderen. 

Ore 16.28. Salta la collaborazione tra gli uomini di testa. Iniziano attacchi e controattacchi.

Ore 16.29. Caduta in testa, finisce a terra Cancellara. Non ci voleva: nè per lo svizzero nè per chi come i nostri Paolini e Nibali sperano di non essere ripresi dal gruppo guidato da un infaticabile Wiggings.

Ore 16.30. Cancellara riparte, viene ripreso dal gruppo, ma sembra essere dolorante. Lo svizzero fatica ad appoggiare la mano destra sul manubrio, spalla e gomito si stanno gonfiando.

Ore 16.35. 10 km al traguardo. Davanti tirano in pochi e c’è chi rompe addirittura i cambi come O’Grady. Il gap comunque è ancora di 57″.

Ore 16.36. Foratura per Tom Boonen ai meno 9 km dall’arrivo.

Ore 16.37. Alluga il danese Fuglsang, prontamente ripreso.

Ore 16.38. Ci prova ora il colombiano Rigoberto Uran, a cui risponde subito il kazako Alexandre Vinokourov.

Ore 16.39. Dietro il nostro Luca Paolini prova a rispondere, ma da solo non può andare da nessuna parte.

Ore 16.40. I fuggitivi si guardano e i due prendono il largo. 5 km all’arrivo per la testa della corsa, che ha ancora 55″ sul gruppo.

Ore 16.41. La Gran Bretagna alza bandiera bianca, la sfida per il titolo olimpico è ristretta ai 32 davanti.

Ore 16.42. Sempre in testa Uran e il vecchio Vino. Dietro si temporeggia e si inizia a pensare al bronzo.

Ore 16.44. Triangolo rosso. Parte Gilbert.

Ore 16.45. Uran davanti a Vinokourov. Si controllano e scatta Vino.

Ore 16.46. Il kazako va a vincere davanti a Uran Uran e chiude la sua lunga carriera con l’oro olimpico.

Ore 16.47. Il norvegese Alexander Kristoff, in fuga da questa mattina conquista il bronzo regolando gli altri attaccanti in volata.

Ore 16.48. Luca Paolini chiude la sua prova 9°, primo degli italiani.

Ore 16.49. Cavendish finisce 29°, delusissimo, come tutti gli inglesi.

Ore 16.50. Mentre Vinokourov festeggia, Cancellara taglia il traguardo dolorante e in lacrime.

OLIMPIADI. Vince la numero uno: Marianne Vos è oro. LIVE
Dopo la gara degli uomini, è la volta della prova olimpica in linea femminile. La sfida ai cinque cerchi riservata alle donne Elite prenderà il via alle ore 13.00 e tuttobiciweb la seguirà interamente con aggiornamenti continui da Londra.

Ore 12.40. 
La prova rosa ha una favorita secca: la fuoriclasse olandese Marianne Vos, recente vincitrice del GiroDonne, a cui potrebbero strappare il titolo un gruppo ristretto di velocissime avversarie tra le quali la nostra Giorgia Bronzini.

Ore 12.45. Nelle ultime due edizioni del Mondiale la musica era più o meno la stessa di oggi e in entrambe le occasioni l’iridata piacentina ha battuto la “Cannibale” Vos, ma all’Olimpiade ci sono meno partenti e squadre meno folte. Come si è visto ieri nella prova maschile la corsa è meno controllabile, ma le azzurre sono motivate e sulla carta costituiscono una delle nazionali più forti.

Ore 12.50. «La Vos non è Cavendish. Nella gara maschile la Gran Bretagna ha cercato di tenere unito quello che unito non si poteva tenere. Cav avrebbe voluto essere portato allo sprint. Marianne invece è un diavolo che può vincere in mille modi. É forse la più forte in volata, ma lo è anche in salita e sa correre all’attacco. Oltre alla Vos le avversarie più pericolose sono la svedese Emma Johansson e i due blocchi, quello degli Stati Uniti con Shelley Olds e della Germania con Ina Yoko Teutenberg» ha commentato a La Gazzetta dello Sport il plurititolato CT Dino Salvoldi alla vigilia della prova odierna.

Ore 12.55. L’Italia, oltre alla campionessa del mondo Giorgia Bronzini, può contare su altre tre atlete di assoluto livello: Monia Baccaille, Noemi Cantele e Tatiana Guderzo, bronzo a Pechino 2008 e iridata a Mendrisio 2009. Se Giorgia dovrà aspettare l’eventuale conclusione allo sprint, Guderzo e Cantele (che saranno impegnate anche nella cronometro di mercoledì) avranno licenza d’attacco, ossia dovranno entrare nelle fughe ed essere pronte al gran finale. Monia Baccaille sarà il nostro jolly, anche lei adatta a un finale veloce potrà inserirsi in qualche tentativo pericoloso e aiutare la nostra punta veloce (come aveva fatto splendidamente a Copenaghen, ndr) se si arriverà a Buckhingam Palace a ranghi compatti.

Ore 13.00. Ci siamo quasi. Ancora pochi minuti di attesa per il via…

Ore 13.05.
 Ormai è tutto pronto. Partite!

Ore 13.10. Sono 66 le atlete che si batteranno oggi per il titolo olimpico. 35 le nazioni in gara.

Ore 13.15. Il numero 1 è sulle spalle di Nicole Cooke, la britannica che vinse a Pechino quattro anni fa.

Ore 13.16. Il primo allungo di giornata è promosso dalla brasiliana Janildes Fernandes Silva. Il gruppo non reagisce e prosegue ad andatura regolare verso il circuito di Box Hill.

Ore 13.17. Foratura della forte britannica Emma Pooley, che assistita dall’ammiraglia rientra velocemente in gruppo. Identico problema per l’australiana Amanda Spratt, ma anche lei riprende il gruppo che sta viaggiando a 33 km/h con facilità.

Ore 13.20. Il percorso delle ragazze è identico a quello affrontato dai colleghi uomini con però due soli passaggi sulla salita di Box Hill, per un totale di 140 km.

Ore 13.25. Il sole va e viene, il cielo è più coperto di ieri e la temperatura è decisamente più bassa. Siamo a Richmond Park.

Ore 13.30. Anche oggi lungo il percorso è presente il pubblico delle grande occasioni, inferiore rispetto a ieri ma folto rispetto a quello a cui le cicliste sono purtroppo abituate ad incontrare nelle loro corse.

Ore 13.31. Ripresa la brasiliana. Il gruppo ritorna compatto.

Ore 13.35. Cade qualche goccia sul gruppo. Le nostre con mantellina sopra il body bianco si mantengono in coda al gruppo.

Ore 13.40. Il tempo peggiora. Per evitare pericoli le azzurre si portano nella prima parte del gruppo. Nelle prime posizioni scorgiamo già anche la favorita Marianne Vos, a cui il brutto tempo non dispiace.

Ore 13.45. Aumenta l’andatura, il gruppo si allunga. 25 km percorsi.

Ore 13.50. Aumenta decisamente anche la pioggia, non troppo il ritmo.

Ore 13.55. L’americana Kristin Amstrong sfoggia il numero 13 rovesciato. Sarà scaramantica?

Ore 14.00. Le migliori 5 nazionali del World Ranking hanno in gara 4 atlete, si tratta di Gran Bretagna, Olanda, Germania e Italia. 8 nazioni hanno 3 rappresentanti: Australia, Svezia, Russia, Canada, Belgio, Francia, Brasile e Sud Africa.

Ore 14.01. Un’ora di corsa è andata, poco più di 30 i chilometri percorsi. Scatta in questo momento l’olandese Van Dijk.

Ore 14.02. Marianne Vos vuole evidentemente fare gara dura. Dietro alla battistrada contrattacca un gruppetto in cui c’è un’altra olandese e la nostra Guderzo.

Ore 14.03. Il gruppo non lascia fare, ripresa la Van Dijk. Sempre attive in testa al gruppo comunque le tulipane.

Ore 14.04. Foratura di Noemi Cantele, che assistita dal meccanico e ascoltati i suggerimenti del CT Salvoldi riparte e rientra in gruppo.

Ore 14.08. Quando mancano 100 km al traguardo rispunta il sole a scaldare le atlete.

Ore 14.10. La Cantele chiede nuovamente assistenza all’ammiraglia Italia. Senza fermarsi viene aiutata a sistemare il freno che toccava sul cerchio posteriore.

Ore 14.15. Si susseguono le forature, ora è ferma Giorgia Bronzini. Davanti intanto australiane e americane aumentano l’andatura, la nostra velocista deve rientrare tutta sola.

Ore 14.20. Allunga l’americana Stevens ma il gruppo non le lascia spazio. Le strade sono molto bagnate, da segnalare già un paio di scivolate in cui non sono state coinvolte le nostre.

Ore 14.22. La campionessa del mondo rientra in gruppo sfruttando la scia della nostra ammiraglia e l’aiuto di Tatiana Guderzo, speriamo non abbia speso troppo per questo inconveniente meccanico.

Ore 14.25. Altra scivolata in coda al gruppo, le 5-6 atlete coinvolte ripartono tutte senza gravi conseguenze. Intanto ha smesso di piovere.

Ore 14.29. Ci prova ancora la Van Dijk a cui risponde prontamente la nostra Cantele.

Ore 14.30. Riprese allunga un’altra olandese, questa volta si tratta della Gunnewijk ma le americane non le lasciano spazio.

Ore 14.31. Sale decisamente l’andatura.

Ore 14.32. Sul primo strappo di giornata allunga l’americana Stevens, a cui si riporta sotto subito la britannica Pooley, ma anche questo tentativo non prende il largo.

Ore 14.34. Altra scivolata di un’atleta sudafricana, il gruppo si fraziona.

Ore 14.35. 85 km all’arrivo, fa il ritmo la canadese Clara Hughes.

Ore 14.37. Scivolata in discesa di Alena Amialiusik, senza conseguenze.

Ore 14.39. Continuano a scattare le olandesi. Ora ci prova addirittura la Vos in persona, a cui si porta sotto subito l’americana Olds.

Ore 14.40. Chiaramente non la lasciano andare, ma le olandesi continuano ad attaccare a ripetizione. Ancora la Van Dijk ora.

Ore 14.43. Sulla Van Dijk si riporta la francese Cordon.

Ore 14.45. Ha ripreso a piovere forte sul gruppo.

Ore 14.49. In discesa guadagna qualche metro un drappello con la russa Zabeliskaya, ma è ben presto ripreso.

Ore 14.55. In questo momento mancano 70 km al traguardo, le ragazze entrano nel circuito di Box Hill che dovranno ripetere due vuole prima di tornare verso il centro di Londra.

Ore 15.00. La prima attaccante di giornata è anche la prima ritirata, si tratta della brasiliana Janildes Fernandes Silva.

Ore 15.02. In coda vediamo Monia Baccaille. La sua convocazione a dire la verità ha fatto discutere, in molti avrebbero preferito alla velocista umbra della MCipollini Giambenini la giovane Elisa Longo Borghini che in questo periodo ha dimostrato di essere in formissima.

Ore 15.04. A guidare il gruppo in salita sempre Emma Pooley, che dal via è sempre all’aria.

Ore 15.05. La selezione è già evidente e di nuovo ad aumentare l’andatura troviamo le olandesi. Nascoste per il momento le azzurre.

Ore 15.06. Allunga ancora l’americana Evelyn Stevens, vincitrice della Freccia Vallone, ma sono sempre le olandesi e le inglesi a controllare la situazione.

Ore 15.07. Finita la salita allunga nel falsopiano la tedesca Judith Arndt, a cui risponde in prima persona Marianne Vos.

Ore 15.08. Ripresa la campionessa del mondo a cronometro allunga la combattiva Emma Pooley, ma è sempre la Vos a chiudere con apparente facilità.

Ore 15.10. Le italiane si mantengono nascoste in gruppo. In discesa scivola la Gunnewijk sulle strisce pedonali che riparte senza problemi.

Ore 15.12. Ci provano ancora Pooley e Stevens, ma la Vos non concede nulla. Le big si muovono, le nostre per ora non si vedono.

Ore 15.14. Attacca Marianne Vos a 58 km dall’arrivo. L’olandesina volante vuole corsa dura e non si tira indietro.

Ore 15.15. Viene ripresa, ma è riuscita nell’intento di fare selezione. Tra le ragazze segnalate in difficoltà anche la campionessa uscente Nicole Cooke.

Ore 15.19. Dopo le prove generali sulla prima ascesa di Box Hill è tornata la cama. Ha anche smesso di piovere, finalmente splende il sole.

Ore 15.22. Siamo già alla seconda tornata, tra poco si risale. Nelle prime posizioni arrivano le nostre: in particolare Guderzo e Bronzini.

Ore 15.25. Altra scivolata in coda al gruppo, ma nessuna si è fatta male. Davanti attacca l’infaticabile olandese Van Dijk.

Ore 15.27. Rientra l’americana Armstrong, unico nome di rilievo nell’ultima caduta. Nessuno per ora attacca.

Ore 15.28. Come non detto, allunga la Vos!

Ore 15.29. Riescono a seguirla solo la Armitstead e Amialiusik.

Ore 15.30. Tutte insieme nuovamente le migliori, il gruppo si antiene allungatissimo. Nelle prime posizioni anche la nostra Bronzini.

Ore 15.31. Ci prova ancora la Pooley, subito alla sua ruota la Vos che si porta dietro tutte le altre.

Ore 15.32. Ci prova ancora la Armitstead, ma è sempre Vos a chiudere in prima persona. L’olandese è senz’altro la più forte, ma sta spendendo molto quando mancano ancora 50 km all’arrivo.

Ore 15.35. Si susseguono gli attacchi, ma nessuno riesce a prendere il largo. Le italiane continuano a stare coperte nella pancia del gruppo.

Ore 15.36. La russa e figlia d’arte Olga Zabelinskaya allunga in discesa.

Ore 15.38. 30″ per lei a 45 km dall’arrivo. Dal gruppo nel frattempo allungano Emma Pooley (GB) e Amber Neben (USA).

Ore 15.40. Si rimescolano le carte in discesa. All’attacco troviamo ora insieme alla russa Olga Zabelinskaya, Marianne Vos (Olanda), Elizabeth Amitstead (Gran Bretagna) e Shelley Olds (USA).

Ore 15.43. 15″ per le quattro al comando a 40 km dall’arrivo. Dietro il gruppo è tirato dalla Germania e dall’Italia, che ha messo in testa a lavorare Noemi Cantele.

Ore 15.45. Arndt e Cantele si sobbarcano il grosso del lavoro, davanti non manca la collaborazione e gradualmente cresce il gap (21″).

Ore 15.48. Il gruppo è ristretto a una trentina di unità. Le ragazze, sia le attaccanti che le inseguitrici, devono sopportare un altro acquazzone.

Ore 15.50. A tirare dietro anche Tatiana Guderzo. Le italiane, e non solo, hanno perso l’attimo buono. Le azzurre possono ormai solo sperare di riprendere la fuga e giocarsi tutto in volata con la Bronzini.

Ore 15.52. Il vantaggio delle quattro battistrada si mantiene sui 22″, piove davvero tanto. 33 km all’arrivo.

Ore 15.55. Sotto un diluvio torrenziale continua l’inseguimento, ma le quattro in testa non hanno la minima intenzione di mollare.

Ore 15.57. Il loro vantaggio cresce e supera i 30″ grazie anche alle olandesi in gruppo che rompono i cambi di italiane e tedesche.

Ore 15.58. Davanti, come prevedibile, è Marianne Vos a crederci e a tirare maggiomente. Nel frattempo restano in tre perchè perde contatto l’america Shelley Olds, appiedata da una foratura.

Ore 16.00. Da italiani possiamo solo sperare che dietro non alzino bandiera bianca e che davanti nel finale le tre battistrada si controllino diminuendo l’andatura che per ora resta altissima.

Ore 16.02. 25 km all’arrivo, il vantaggio delle tre è di 33″.

Ore 16.05. Rientrata in gruppo dopo una foratura la Johansson, a guidare l’inseguimento anche le svedesi e le americane, visto che Olds non fa più parte della fuga.

Ore 16.07. Continua a piovere tanto. 20 km al traguardo, il vantaggio di Vos, Amitstead e Zabelinskaya sale a 39″.

Ore 16.10. 40″ di vantaggio per le tre, che proseguono nella loro azione di comune accordo.

Ore 16.13. Nel caso arrivassero in volata l’atleta di casa è la più veloce, anche se la Vos, che si sta sobbarcando il grosso del lavoro, non può assolutamente essere sottovalutata.

Ore 16.16. 15 km all’arrivo, il gap sale a 46″.

Ore 16.17. Nella curva in cui Cancellara è caduto ieri scivolano un paio di atlete, che non si fanno male ma sono tagliate fuori dai giochi.

Ore 16.20. Se davanti non iniziano a controllarsi, sarà davvero dura andare a riprendere le fuggitive che a 12 km dall’arrivo hanno 45″.

Ore 16.23. 10 km all’arrivo. Il gap sale a 50″.

Ore 16.24. Dietro tira chiunque, ma inizia a sentirsi aria di rassegnazione. In gruppo non si fanno mancare anche qualche scivolata.

Ore 16.27. Ormai è sfida a tre. A – 7 km il vantaggio sfiora i 50″.

Ore 16.28. Foratura di Emma Pooley in coda al gruppo, ma ormai la gara è davanti.

Ore 16.30. La belga De Vocht allunga dal gruppo, ma ormai dietro non si può che sperare nella medaglia di legno.

Ore 16.31. Il gruppo si è rialzato, si susseguono alcuni attacchi poco decisi ma ormai è troppo tardi. Peccato per l’Italia!

Ore 16.32. Mancano 3 km all’arrivo, inzia il controllo tra le prime.

Ore 16.33. La Vos butta la borraccia, sarà sfida in volata.

Ore 16.34. Fa l’andatura la russa, sulla carta la meno veloce. L’inglese non da più un cambio.

Ore 16.35. Attacca Zabelinskaya, chiude Vos. Il gruppo recupera.

Ore 16.36. Ultimo chilometro.

Ore 16.37. Marianne Vos non sbaglia e va a vincere l’unico titolo che le mancava: l’oro olimpico su strada.
Lizzie Armitstead si deve accontentare dell’argento, Olga Zabelinskaya 32 anni dopo l’Olimpiade vinta dal padre è bronzo.
Il gruppo è regolato dalla tedesca Teutenberg, 5a è Giorgia Bronzini.

Fonte cronache e foto: http://www.tuttobiciweb.it
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